Conservativa 2017-07-27T12:28:59+00:00

La Conservativa

La Conservativa si occupa di ripristinare la funzione e l’estetica dei denti danneggiati da lesioni congenite, dalla carie o da traumi. Come suggerisce il nome cerca di “conservare” il più possibile i tessuti sani residui del dente, che devono servire da solida base funzionale per restaurare il dente in maniera efficiente, durevole ed integrata sia sotto il profilo biologico ed estetico. Tale risparmio biologico permette spesso di rimandare di molti anni interventi più complessi di endodonzia e protesi convenzionale.

In studio utilizziamo unicamente tecniche adesive, con resine composite del colore del dente, atossiche ed estetiche e mai le amalgame d’argento, sulla cui tossicità si sta ancora discutendo ma in cui noi crediamo. Le resine composite garantiscono una buona capacità di assorbimento e distribuzione dei carichi masticatori, avendo una elasticità simile a quella della dentina.

I restauri vengono definiti diretti quando sono eseguiti alla poltrona, solitamente quando le cavità che residuano dopo l’eliminazione dei tessuti cariati sono di piccole o medie dimensioni. Se il danno presente invece è esteso, è necessario costruire in laboratorio la parte di dente mancante, nel qual caso si parla di restauri indiretti o “INTARSI” che possono essere sempre in resina o in ceramica. Essi ricostituiscono un’ottimale anatomia dentale, sia nella forma che nella funzione, e i risultati a lungo termine in termini di microinfiltrazione cariosa secondaria sono sovrapponibili a quelli dei vecchi restauri in amalgama.

In ogni caso la qualità delle ricostruzioni e la loro durata sono direttamente correlate ad un corretto ed adeguato isolamento dalla saliva del paziente mediante un foglio di lattice chiamato “Diga”.

Spesso i pazienti ci dicono che non sentivano nulla quando gli viene diagnosticata una carie, ma la carie può non dare alcun segno precoce della sua presenza, oppure i sintomi possono essere tanto lievi da non indurre preoccupazione. Questo solitamente avviene nei primi stadi della patologia, ma spesso anche quando il dente è parecchio distrutto il paziente può non riferire alcun fastidio.

Per questo sono importanti i controlli periodici dal dentista: si può verificare la presenza della carie fino dai primissimi stadi e intervenire con una terapia precoce e quindi limitata, minimizzando i danni (anche economici!) e scongiurando dolori improvvisi e cure in regime di urgenza.

Il dolore, nel caso dei denti, non è un segnale di allerta affidabile e neanche un indice di gravità del danno: la soluzione è la visita periodica dal dentista.

Infatti l’eccessiva sensibilità al freddo non è un sintomo univoco della presenza di una carie. Può essere causata anche dalla scopertura a livello dei colletti (la parte dei denti prossima alla gengiva per abrasione da spazzolino da denti usato in maniera scorretta, per riassorbimento dell’osso dovuto alla malattia parodontale, oppure può essere causata da una particolare acidità del cavo orale (erosione da eccessiva assunzione di cibi acidi come agrumi o aceto, o ancora per situazioni patologiche quali il reflusso gastroesofageo). Anche il digrignamento dei denti (bruxismo), o incrinature/fratture possono dar luogo a ipersensibilità al freddo.

Oltretutto la sensibilità al freddo, al caldo o anche ai cibi dolci o salati è completamente assente nei denti già trattati endodonticamente, i quali non sono immuni alla patologia cariosa!! La carie attacca indifferentemente e con la stessa intensità sia denti sani, sia denti precedentemente curati o devitalizzati.

Odontoiatria intercettiva e sigillature.

Nell’ottica di prevenire l’insorgenza precoce della carie nei bimbi a cui stanno spuntando i primi molari definitivi è consigliabile sigillare i solchi. I solchi sono le fessure sulle superfici masticatorie dei denti in cui può rimanere intrappolata la placca batterica ed il sigillante è una speciale resina bianca a rilascio continuo di fluoro che una volta indurita impedisce alla placca di penetrare nel solco. Bisogna considerare che 6 anni, tipica età in cui compaiono i primi molari permanenti, è un’età in cui è massimo il consumo di zuccheri e le manovre di igiene orale sono spesso insufficienti.